Pagine

domenica 20 gennaio 2013

Micoplasma: l'agente patogeno di collegamento nelle affezioni neurosistemiche (articolo del Dr Donald W. Scott - sesta ed ultima parte)

tratto da TankerEnemy


foto di tankerenemy


Tests diagnostici e terapia

Il micoplasma è talmente minuscolo che le normali analisi del sangue e dei tessuti non ne rivelano la presenza in quanto fonte di varie malattie. Il medico potrebbe diagnosticare il morbo di Alzheimer o la sindrome da affaticamento cronico, senza, però, scoprire la vera causa della patologia. Il micoplasma non poteva essere individuato sino a 30 anni fa, allorquando fu elaborato il test di reazione a catena di polimerasi (PCR), col quale viene usato un campione di sangue e sottoposto ad una particolare procedura che consente di comprendere se, a monte di quel particolare micoplasma, si trova la Brucella o un altro agente patogeno.


Nelle persone affette da Alzheimer, fibrosi mialgica, sclerosi multipla, encefalomielite mialgica, i globuli rossi non hanno la normale forma a ciambella e non sono compressi attraverso i capillari, ma sono dilatati come krapfen. I globuli rossi si ingrossano perché l’unico modo in cui il micoplasma può esistere è quello di assumere dalla cellula ospite steroli pre-formati. Il colesterolo che proviene dagli steroli conferisce ai globuli rossi flessibilità. Se il micoplasma preleva il colesterolo, il globulo rosso si dilata e non passa: il paziente allora comincia ad accusare dolori, mentre cervello, cuore, stomaco etc. sono danneggiati per lo scarso afflusso di ossigeno. Il micoplasma penetra nell’encefalo causando la sclerosi multipla, nell’intestino dove provoca il morbo di Chron etc.

foto di Marco Fakin



Si può anche eseguire un altro test diagnostico, l’ECG Holger di 24 ore. Gli elettrocardiogrammi indicano che, nei pazienti colpiti da sindrome da affaticamento cronico, il battito è irregolare. Nell’arco di 24 ore le pulsazioni diventano frenetiche: infatti i muscoli del ventricolo sinistro presentano lesioni ed è per questo che, all’inizio, vengono diagnosticati problemi cardiaci alle persone colpite dalle patologie in esame.

Si può anche compiere un test volumetrico del sangue. Ogni essere umano ha bisogno di una certa percentuale di sangue commisurata al suo peso corporeo e si è osservato che le persone affette da queste malattie non dispongono del normale volume di sangue di cui hanno bisogno i loro organismi per funzionare in modo appropriato. È stata registrata nei pazienti una diminuzione della quantità di sangue compresa tra il 7 ed il 50 per cento!


Eliminare il danno

L’organismo elimina il danno da sé: le lesioni agli organi tendono a guarire, grazie ad una costante rigenerazione cellulare, ma il micoplasma si trasferisce in altre cellule. Nelle prime fasi della malattia, la dossiciclina può invertire il processo. La dossiciclina è un antibiotico batteriostatico: ferma la proliferazione del micoplasma per un periodo piuttosto lungo, consentendo al sistema immunitario di prendere il sopravvento sull’agente patogeno. Il professor Garth Nicholson, accademico ed esperto di micoplasmi è impegnato in un programma di ricerca sul micoplasma, finanziato dall’esercito statunitense e diretto dal Dr Charles Engel del NIH. Tale programma prende in esame 450 veterani della Guerra del Golfo (la prima, ndr), in quanto alcuni riscontri suggeriscono che la Sindrome della guerra del Golfo è un’altra malattia (o insieme di malattie), indotta dal micoplasma.


A proposito dell’autore:

Il dottor Donald W. Scott è un docente universitario in pensione. Attualmente è presidente della Common cause medical research foundation, un’associazione senza fini di lucro e dedita alla ricerca sulle malattie degenerative del sistema nervoso. Scott è anche Professore aggiunto presso l’Istituto di Medicina molecolare. organismo che cura e pubblica il Journal of degenerative diseases. Negli ultimi anni il Dr Scott ha condotto ricerche sulle patologie degenerative neurosistemiche ed ha redatto molti articoli sul rapporto tra queste ultime ed il micoplasma fermentans. Le sue ricerche si basano su solidi riscontri diagnostici e terapeutici nonché su documenti governativi.

Nota. Nel rinnovare i miei ringraziamenti al gentilissimo Dottor Ginatta, cui si deve il prezioso materiale da cui è stata tratta questa serie di articoli, preannuncio che, quanto prima, sarà pubblicato un altro testo sui possibili rimedi da adottare contro le orribili malattie studiate dal Dottor Scott. Invitiamo, infine, nell’interesse dei pazienti, a diffondere il più possibile ed in ogni modo (pubblicazione su siti, stampe….) questa ricerca, eventualmente raggruppando le varie parti che la compongono. E’ opportuno citare la fonte e non alterare il testo.


Leggi qui la quinta parte




post originale

Nessun commento:

Posta un commento